26 novembre 2014

BLACKOUT

Un poliziotto negli Stati Uniti uccide un ragazzo di colore. Il poliziotto viene scagionato. E' la rivolta negli Stati Uniti, in  molte città c'è la ribellione. A Milano c'è la ribellione nelle periferie per via degli alloggi popolari. In passato ci sono state ribellioni nelle perifierie per via dei tagli alla spesa pubblica e in generale per via delle politiche costrittive dei governi dove la classe povera diventa sempre più povera e bersaglio delle restrizioni, dove la classe media, fino ad allora non toccata, viene toccata da margini di nuova povertà e dove la classe ricca invece continua a gonfiarsi sempre di più di benessere sociale ed economico. Nel libro che sto leggendo, in sintesi, viene spiegata l'origine di questo malessere che da anni coinvolge l'Europa. O almeno, il libro fornisce al lettore una spiegazione, spiegazione da parte di chi ha operato nel mondo della finanza mondiale. Un libro invece molto carino da leggere, meritevole di attenzione e scritto con un linguaggio fluido e fresco è Blackout di Morozzi. L'ho preso in prestito in Biblioteca a Milano. E' un libro che, leggendolo, mi ha personalmente fornito una dose di ansia e claustrofobia. L'idea ad esempio che tre tizi sconosciuti, ognuno con un passato ed un futuro, estremamente diversi l'uno dall'altro, possano trovarsi chiusi in un ascensore e costretti a stare insieme, mi mette ansia e stress psicologioco. Il libro secondo me merita di essere letto e, secondo me, sarebbe meritevole di una sceneggiatura cinematografica. Si chiama poi Blackout. Un titolo che andrebbe bene per etichettare il momento attuale della nostra società. In pieno blackout.

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