19 novembre 2014

CONTRATTO DI LAVORO

Il rimmovo contrattuale del lavoro è un diritto dei lavoratori. Da cinque anni il contratto di lavoro dei pubblici dipendenti è fermo, credo sia giunta l'ora che il Governo, in particolare questo Governo che mi sembra molto attivo nelle problematiche sociali ed economiche, faccia un passo avanti e si sieda al tavolo negoziale con i Sindacati per trattare le linee contrattuali e non per dire un secco no alle proposte che gli vengono avanzate. Non è giusto che i dipendenti pubblici si vedano negati i propri diritti perchè devono compartecipare a garantire altri diritti e altre sicurezze che il Governo vuole dare a lavoratori che hanno perso il lavoro o lavoratori cassaintegrati o altre categorie di persone. Noi siamo noi, con i nostri diritti e doveri, non dobbiamo pagare colpe che non ci riguardano. Ci sono famiglie dove un solo componente lavora e lavora nel pubblico impiego portando a casa 1200 o 1300 euro e mantendendo moglie e figli. Credo che a queste persone debbano essere riconosciuti i diritti che gli spettano. Ho la sensazione che il nostro Ministro alla Pubblica Amministrazione conosca poco la realtà dei dipendenti pubblici e più in generale quella degli enti pubblici. La invito a venire a vedere in quali condizioni si lavora in un piccolo ente pubblico e la fatica professionale ed econimica che fa un dipendente pubblico. Ho anche la netta sensazione che, come accaduto in Francia, cominci ad esserci una insoddisfazione manifestata nelle periferie. Sempre più periferie e sempre più dimenticate. Il problema degli alloggi è la miccia che acceso un fuoco dove dentro troviamo isolamento, frustrazione, condizioni di vita molto difficili e abbandono delle istituzioni. Le istituzioni stesse sono in grande difficoltà nel gestire periferie che ormai sono multietniche e che richiedono servizi, manutenzioni e decoro. La possibilità di sfruttare la manodopera dei tanti immigrati che vivono nelle nostre periferie non è neppure presa in considerazione perchè nessuno ai piani alti ha mai pensato ad un sistema di integrazione di questo genera, un sistema che produca lavoro, risorse, quindi permettendo l'integrazione sociale dei tanti immigrati che si sentirebbero più italiani e meno propensi, alcuni di loro, a commettere fatti illeciti. Ieri sera, dopo il lavoro, ho fatto un salto nella chiesa del mio paese e ho scattato una bella fotografia con la macchina fotografica. L'avevo già scattata con il cellulare ma, per ragioni varie tra cui la qualità, ho pensato che era meglio averla anche con la macchina fotografica. Ringrazio il personale che mi ha aperto la chiesa e ha atteso che scattassi la fotografia.

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