7 novembre 2014

RIFLESSIONE DEL MATTINO

Ho sempre considerato il paradosso come un evento straordinario della vita. Per me la vita ha sempre dovuto avere una forma circolare, chiusa, ben precisa, senza eventi particolari che smontassero la sua linearità. Negli anni, nonostante rimani un immaturo, dentro di te comunque il seme della crescita c'è e con questo anche la vita in generale la vedi sotto nuove prospettive e sotto nuove prospettive dai significato agli eventi, alle persone e in generale a te stesso. Oggi mi rendo conto che il paradosso, le situazioni assurde, il subnormale fa parte della vita ed è vita, da accettare come quando si accettano di buon grado le cose più belle che può offrire. Certo, fa un grande male accettare le cose brutte ed è per lo più molto difficile accetterle se siamo abituati a non farlo, significa rimettere in discussione se stessi e il proprio modo di vivere. A quarant'anni poi diventa da un lato più difficile perchè si è fossilizzati nella propria posizione portata avanti ma dall'altro lato, con un seme di maturità in più rispetto a prima, si è anche più bravi nell'affrontare questo cambiamento. La vita semplicemente va' come deve andare. Forse c'è un progetto, forse c'è un destino, forse siamo noi. Sta di fatto che la vita va' come deve andare e noi DOBBIAMO accettarla, nel bene e nel male. Il salto di qualità riusciamo a farlo quando razionalizziamo anche il male che di solito ci frusta, ci butta giù e non ci fa sentire bene portandoci all'odio, alla rabbia, alla depressione, alla solitudine interiore ed esteriore. L'ideale è quello di non ripiegarsi su se stessi ma offririci sempre agli altri nella maniera migliore e più aperta o positiva possibile. Non è facile, lo so. Personalmente vivo di contraddizioni, stati d'animo altalenanti, malinconia. Ricordo sempre una frase che mi è stata detta, molto semplice ma efficace: il passato è solo un ricordo, il presente bisogno viverlo al meglio ogni istante, il futuro occorre prepararlo al meglio ma non dobbiamo avere la certezza che le cose vadano come speriamo. Nella mia vita, in generale, credo di aver commesso diversi errori, alcuni dei quali hanno toccato vivamente anche i miei genitori. So di non essere un figlio perfetto e so che molto spesso li ho 'usati' per raggiungere i miei risultati personali, so anche che non li ho aiutati materialmente come avrebbero voluto o io avrei voluto, semplicemente ti manca la voglia o la forza o l'interesse per farlo. D'altro canto sarebbe sbagliato giudicarmi solo per il negativo. Credo anche di avergli regalato dei bei momenti di vita. In questi tempi ho nei loro confronti un forte attaccamento perchè li vedo soli e più invecchiati di un tempo. Nei loro confronti ho cercato sempre di essere un figlio onesto, molto spesso ci sono riuscito, magari qualche volta mi scappata l'onestà. Oggi, che siamo nel presente, vorrei che i loro istanti di vita li vivessero il più bene possibile, nonostante contraddizioni, paradossi o problemi che purtroppo possono affliggerci. Stare con loro o sedermi a tavola con loro mi da l'idea di proteggerli.

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