5 novembre 2014

ITALIAN STYLE

Non c'è una cosa seria in Italia che abbia un inizio e una fine linerare. Prendiamo il caso del povero Stefano Cucchi. Morto. I suoi parenti devono arrivare al punto di chiedere di essere ricevuti dalle istituzioni perchè lo Stato è stato probabilmente colpevole della sua morte (anche se c'è una sentenza che scagiona tutti) ed è colpevole ancora oggi in quanto non riesce o non vuole dire come sono andare le cose. E i parenti di Cucchi vanno dallo Stato per essere difesi dallo Stato. Veramente, mi sembra di essere dentro un meccanismo assurdo, sembra di vivere in un paese del quarto mondo. Altro che democrazia, Stato che difende il cittadino e sovranità popolare. Apriamo gli occhi e convinciamoci del fatto che i poteri forti sono i nostri primi assassini. Di casi come questi ce ne sono tantissimi, di varia natura: un altro ragazzo morto che si chiama Uva e di cui naturalmente si è montata una grande confusione che ha oscurato la verità, stragi che dopo decenni e deceni rimangono impunite, personaggi criminali che siedono al nostro Parlamento e che escono quasi sempre impuniti dalle loro malefatte, soldi rubati ai cittadini e di cui non si arriverà mai ad un colpevole, e via dicendo. Qui il problema è grosso, altro che articolo 18 e l'Italia in Europa. Qui è da rifondare tutto, a cominciare dalle istituzioni stesse che nella gerarchia occupano il primo posto. Questo Italian-Style mi fa proprio schifo ed è frutto di un paese povero culturalmente e umanamente, di un paese debole di sistema giuridico, di istituzioni latenti e spesso poco trasparenti. Credo di non essere l'unico a pensarla in questa maniera però le cose le accettiamo fino a quando non ci toccano di persona.

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